Divertente commedia farsesca sulle manie pseudoscientifiche di un anziano medico e sulle smanie amorose della sua giovane sposa novella che farebbe di tutto per mettergli le corna, “Tre ore dopo il matrimonio” di John Gay rappresenta l’unica traduzione per il teatro delle idee e dei progetti dello Scriblerus Club, il gruppo letterario composto da Alexander Pope, Jonathan Swift, John Arbuthnot, Thomas Parnell e dallo stesso Gay. Il gruppo si proponeva di satireggiare la falsa scienza e la letteratura scadente della modernità, nella versione inglese della “querelle des anciens et des modernes”. La commedia, che vide la collaborazione alla sua stesura da parte di Pope e Arbuthnot, ha al suo centro la satira di un cattivo scienziato e strampalato erudito, il medico Fossile, di una poetessa stralunata e incapace, la sua nipote Phoebe Clinket, di una donna senza scrupoli ed egoista, la signora Townley, moglie di Fossile, e dei libertini rapaci ma inetti che la corteggiano.
“Tre ore dopo il matrimonio” esprime una critica divertita ma polemica nei confronti delle storture del nuovo “mondo alla rovescia” prodotto da una falsa cultura mistificante e dalla corruzione morale, cogliendone le contraddizioni nella tipologia dei personaggi e nella struttura della trama, il cui motore è il desiderio della progenitura e della continuità, costantemente ostacolato dall’impotenza e dalle ipocrisie dei suoi protagonisti. Con un colpo di scena finale comico e paradossale che forse ne redime tutte le storture.