Una volta riconosciuta nel rischio una vera e propria categoria filosofica, possibile chiedersi se esso costituisca l'anima autentica dell'Occidente? Il rischio si propone infatti come lo sfondo sul quale campeggiano i vari determinati pericoli e, insieme, lancia segnali perturbanti che solo nella tragedia antica si tentò di sopportare. Neutralizzato allora perché in pratica rimosso, la sua rintracciabilità nella cultura occidentale anche oggi molto problematica. Si pensi a come esso possa costituire il lato oscuro non solo del pensiero deterministico, ma anche del pensiero razionalista, i quali tali sono e tali si manifestano proprio nella prospettiva di dare senso (un ben preciso determinato senso) all'esistenza. Il presente volume il risultato concreto dello sforzo pluridisciplinare di abbordare questa categoria filosofica e dunque di testimoniare la pervasività del rischiare. Dal geografo all'antropologo, dal teologo all'artista, dall'ingegnere al sociologo, dal filosofo all'economista, dal matematico al medico, dallo psicoanalista all'ecologo, dall'insegnante al biologo, al politico: specialisti di ambiti di studio e di lavoro molto diversi tra loro hanno trovato il coraggio e la forza per confrontarsi, dialogare, ricercare, cosicché almeno la coscienza di quest'animus arrischiato dell'Occidente non risulta pi sottovalutata o tranquillamente negata. Contributi di: Donatella Bassanesi, Cristina Biondi, Luigi Boccanegra, Elio Canestrelli, Umberto Daniele, Mario D'Avino, Nives De Meo, Massimo Don, Angelo Favero, Giuseppe Goisis, Gianluca Ligi, Nadia Lucchesi, Francesco Macaluso, Alberto Madricardo, Stefano Maso, Gianni Moriani, Arnaldo Petterlini, Enzo Rullani, Antonio Rusconi, Alberto Tacco, Gianni Tamino, Toni Toniato, Michele Zaggia, Ruggero Zanin